Titolo: Accadde una notte d'estate
Autrice: Rosy Milicia
Editore: Amazon Publishing
Editore: Amazon Publishing
Genere: Contemporary Romance
Data di pubblicazione: 2 Maggio 2017
Pagine: 264
Pagine: 264
Prezzo: 3,99 € ebook
9,99 € copertina flessibile
I colori intensi del mare siciliano, i suoni esotici del dialetto, il gusto delle granite al limone, il profumo di libri sfogliati e riletti all’infinito. È questo il mondo di Eva Catalano, la chiù bedda fimmina di San Saba, che tutti in paese conoscono.
La tranquilla esistenza di Eva è fatta anche e soprattutto di parole: le scrive nei romanzi che sogna di pubblicare, le compone nelle canzoni in dialetto dei Dintra ’u Focu, le custodisce nel fondo della propria anima e a volte fanno male. Quel dolore nasce dal passato e si chiama Massimo De Santis: amico di infanzia e compagno di ogni estate, il suo primo amore, uscito ormai dalla sua vita da oltre dieci anni.
Un giorno Massimo riappare: il ricordo di un bacio sarà sufficiente a riallacciare i sottili fili del loro legame?
Rosy Milicia ci regala un appassionante romanzo che ha il profumo dolce di una stranizza d’amuri: un incredibile viaggio delle seconde opportunità, un’irresistibile forza che presto coinvolgerà vecchi e nuovi amici... Ne nasceranno altre emozionanti storie d’amore?
Era tornato in Sicilia per ritrovare qualcosa, la speranza probabilmente, ed era finito per trovare altra confusione.“Accadde una notte d’estate” è stato, per me, un libro giusto al momento giusto; uno di quei libri che ti salvano quando la voglia di leggere scarseggia e i romanzi, che fino a pochi mesi prima divoravi, ora sembrano tutti uguali, banali, ripetitivi, noiosi. Ho imbroccato qualche strada sbagliata, lo ammetto, dopodiché la voglia di leggere e quindi recensire ha latitato per settimane, almeno fino a questo libro.
Potrei definirlo con molte parole, perifrasi ed iperboli che
spesso inserisco solo per incuriosire il lettore e per fargli apprezzare a
pieno un’opera, ma questa volta voglio che la recensione sia diversa, perché
c’è un unico modo di descrivere questo romanzo: una ventata di aria fresca.
Come quelle che non sentivo da tempo.
La storia parla di Eva, una ragazza camune, che ama la sua
famiglia, il suo lavoro ed il posto in cui vive, San Saba, il paradiso
terrestre. Eva cresce sulla spiaggia, perennemente scalza ed abbronzata, sempre
fuori con i suoi amici, tra falò e giornate interminabili sotto l’ombrellone.
Uno di questi suoi amici è Massimo, un ragazzo un po’ più
grande, schietto e sincero. I due si conoscono fin da bambini, ogni estate
Massimo si trasferisce da Roma nella casa dei nonni materni al mare e resta lì
tre mesi. Tra i giochi d’acqua e le serate in compagnia il tempo passa veloce e
i due si ritrovano adolescenti in un attimo… tra amicizia ed amore il passo è
breve, è risaputo.
Vivono giorni indimenticabili, in cui entrambi sperimentano
per la prima volta l’amore in tutte le sue forme, finchè purtroppo, non sono
costretti a separarsi a Settembre. Si lasciano con la promessa di telefonarsi,
di sentirsi, di aspettarsi fino a quando non potranno stare di nuovo insieme.
Le cose, però, non vanno come previsto e Massimo, in un baleno, sparisce dalla
vita di Eva che continua a pensarlo. Talvolta con malinconia, talvolta con
rabbia o con amore, costruisce storie nella sua mente in cui ricordi, fantasie
e realtà si mescolano, dando vita ad intrecci di sentimenti ed emozioni che non
può contenere. E allora le scrive, sotto forma di canzoni che poi suo cugino
porta sul palco con il suo gruppo (che ha un nome bellissimo in siciliano, mi
hanno spiegato, ma che purtroppo è oscuro per me).
Sebbene non sembri, il tempo continua a scorrere veloce e dopo ben 10 anni, Massimo prende una pausa dalla sua vita Romana per tornare nel paese che da piccolo ha sempre amato. Inutile dire che il destino è beffardo e gli fa incontrare proprio lei, Eva.
I sentimenti sopiti scorrono come elettricità fra loro e
nell’aria c’è il sentore di qualcosa lasciato a metà, che deve trovare una sua
conclusione. Il tempo però è passato ed Eva non è più una ragazzina, è più
grande, più matura e forse meno ingenua. Non ha scordato, inoltre, la promessa
non mantenuta che le aveva fatto il ragazzo, non ha scordato il suo silenzio,
il suo allontanamento, come se lei non fosse mai esistita o fosse solo una parentesi
estiva, non crede di poterlo perdonare per questo. Non sa quanto le cose per
Massimo siano state diverse…
Si sistemò a un metro da lui.
Controluce. Controvento. Controvoglia. Controluce, per contemplarlo. Controvento, per condividere la sua aria. Controvoglia, perchè si sarebbe voluta rannicchiare nello spazio libero fra le braccia e le gambe di lui, come dieci anni prima, infischiandosene dell'irragionevolezza di quell'impulso.
Il romanzo è uno di quei libri che inizi alle nove di sera,
dopo dodici ore di fatica, con l’intento di leggere qualche pagina e poi
dormire, ed invece ti ritrovi quattro ore dopo, alle due di notte, con gli
occhi pesanti dal sonno che non vogliono cedere per non doverti staccare da questa
storia. Impressionante.
Lo stile fluido, dinamico, fresco fa digerire il libro in un
attimo. Le scene, i protagonisti ed i sentimenti sono descritti perfettamente,
senza però appesantire la narrazione, con la maestria che finora, in Italia,
avevo trovato solo in D’Avenia. Ed infatti lo stile ed il lessico, ma anche il
ritmo narrativo, lo richiamano molto.
Credetemi, non è un paragone scontato, mi ha fatto pensare a “Cose che
nessuno sa” (il primo libro che ho letto di questo autore).
Ricercato, sofisticato, ma leggero e scorrevole. Una
capacità di usare il lessico evocativo fuori dal comune, pur inserendo molte
scene in dialetto, che io solitamente non amo.
Le avevano rubato tutto. Non solo cuore, ragione. Vita. Di nuovo.
Per non parlare del modo con cui la scrittrice parla della
storia fra Eva e Massimo. Mai volgare, piena di sentimento, di quello più puro
che difficilmente si trova ai giorni d’oggi. Nessuno scheletro nell’armadio,
nessun bicker idiota, nessun pervertito sessuale che ha bisogno di frustare la
ragazza con cui sta o di farla andare in giro senza mutante.
Insomma, se dovessi
descrivere questo libro con un colore userei il bianco, sporcato con un po’ di
giallo (il colore dell’estate), di blu (la frescezza) e anche di rosso (la
passione). Perché si può scrivere un libro in cui l’attrazione sessuale esista
senza essere volgare o fuori luogo.
Mi è piaciuto veramente tanto, persino la cover, che amo da
impazzire, ma più di tutto mi ha dato la spinta necessaria a ricominciare a
divorare libri come al mio solito.
VOTO:
«Ho sempre avuto il tuo cuore?» Eva era arrendevole, pareva aggrapparsi alla voce di Massimo. «Si. E se girassi il mondo, o incontrassi altre cento donne, tu saresti sempre l'unica ad averlo».
Mi intrufolo qui, in un angolino di questa recensione di Sara, perché ho bisogno di dire qualcosa anch'io su questo romanzo. Non voglio fare una vera e propria recensione quanto un commento molto spassionato e soprattutto un grande complimenti a Rosy Milicia.
Ho avuto la fortuna di conoscere Rosy personalmente, dopo aver scoperto quasi casualmente di vivere nella stessa città e frequentare anche la stessa università. Rosy è una persona che stimo molto, sia professionalmente che come persona, e in poco tempo ho imparato a volerle bene.
Quando ho saputo che avrebbe pubblicato "Accadde una notte d'estate" con Amazon Publishing ero al settimo cielo, perché sapevo quanto valesse come scrittrice dopo aver letto il suo libro "Quel silenzio fra noi" che, ovviamente, avevo amato. Ma "Accadde una notte d'estate" sapevo che mi avrebbe rapita e catturata, lo attendevo con ansia e non vedevo l'ora di leggere di Eva e Massimo ed immergermi nella mia bella Sicilia.
Proprio come Sara ha scritto, questo romanzo è stato una ventata d'aria fresca. Ho amato ogni singola pagina, ogni singola riga, ogni singola parola, punto e virgola. Non c'è niente che cambierei a questo romanzo.
Leggere "Accadde una notte d'estate" è stato un po' come leggere una lunga e bellissima poesia, con la sua prosa a dir poco unica, con i suoi intramezzi siciliani che, lasciatemelo dire, mi hanno fatta innamorare ancora di più di questo romanzo.
Leggerlo è stato sentirsi a casa. Ecco cosa è per me "Accadde una notte d'estate". E' casa.
E' sentire la sabbia di San Saba sotto i piedi, è sentire il calore dei falò estivi sulla pelle, è assaporare il gusto delle granite sotto la lingua (e ormai che è arrivata l'estate direi anche sentirle nella pancia!), è immaginare di passeggiare 'nto viali tra i negozi che lo caratterizzano, è sentire il calore che da sempre caratterizza la nostra terra.
Villafranca, Capo d'Orlando, San Saba, Messina, 'u viali, sono tutti i luoghi della mia infanzia, adolescenza e anche del mio presente.
Di solito tendo ad evitare i romanzi che vengono ambientati nella mia terra, perché la maggior parte delle volte ne rimango delusa e per quanto me ne lamenti sempre (attenzione però, solo noi siciliani possiamo lamentarcene! [ovviamente scherzo!]) la mia Sicilia merita di essere descritta come si deve.
E Rosy Milicia c'è riuscita. Ha dato giustizia a questa terra da tempo martoriata, da molti screditata, da tanti altri amata.
Grazie per questo piccolo gioiellino, non ho altro da dire.
Non vedo l'ora di tornare a leggere altro di questa fantastica serie e immergermi nuovamente nella nostra bella Sicilia.
A presto! La vostra,
VOTO:
L'ho riletta non so quante volte. Lo faccio spesso, quando una recensione mi tocca il cuore, e questa è arrivata nel profondo.
RispondiEliminaOggi inoltre è stata una giornata piena di impegni, lavoro intenso (soprattutto nottambulo), perciò tornare a casa e sentire il vostro calore... mi ha rinfrancata da tutte le mie mille fatiche.
Grazie ragazze.
Grazie mille a te! E' sempre bello poter dire due parole a chi, come te, ha tanto talento ma anche tanta umiltà. Spero che continuerai a scrivere, noi di certo saremo qui pronte a leggere!
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
EliminaAllora incrociamo tutto e andiamo avanti.
EliminaAncora grazie. :)