mercoledì 23 novembre 2016

Traduzione: Soldier - Julie Kagawa

TADAAAAAA!

In occasione dell'uscita del terzo libro della serie Talon, noi Lettrici Accanite (e pazze), abbiamo pensato di dedicare un posto speciale a questa serie. 
E vi proponiamo la traduzione del primo capitolo di Soldier
Che gli scleri abbiano inizio!

Parte I

RICONOSCENZA


Garret

Il mondo era in fiamme.
Le fiamme lo circondavano, crepitavano nelle sue orecchie, riempiendo l’aria di fumo. Tossendo, il ragazzo si rannicchiò in un angolo che il fuoco non aveva ancora raggiunto, mentre lacrime dolorose scorrevano lungo le sue guance, bruciandogli gli occhi. Non riusciva a respirare. Tutto era incandescente; i suoi vestiti erano impregnati di sudore. Annaspando, strisciò per raggiungere un armadio, cercando di scappare, per nascondersi nell'oscurità e sperando che tutto andasse via.
«Garret!»
Una figura sfocata si muoveva verso di lui e qualcuno lo prese. Subito, si rilassò, seppellendo la sua faccia nel suo collo mentre lei lo stringeva forte. Era al sicuro adesso. Finché lei era lì, lui era salvo.
«Tieni duro, tesoro,» gli sussurrò e strizzò gli occhi come se dovesse iniziare a correre. Il fumo pesava sulle sue spalle e le sue braccia ma non aveva più paura ormai. Da qualche parte vicino, sentì urla e spari ma non gli importava. Adesso che l’aveva trovato, tutto sarebbe andato per il meglio.
Un venticello fresco gli colpì la pelle e sbirciò da dietro la sua spalla. Avevano lasciato l’edificio; lo vedeva bruciare dietro di sé mentre lingue rosse e arancioni di fuoco lo avvolgevano. Gli spari e le urla si fecero più vicine, e un paio di persone corsero vicino a loro, oltre il rumore e il caos. Un rumoroso tonfo scosse la terra e lui si ritrasse.
«Va tutto bene,» gli sussurrò, accarezzandogli i capelli. Riusciva a sentire il suo battito, mentre batteva rapidamente nel suo petto quando atterrò sulla strada. «Va tutto bene, Garret, stiamo bene. Dobbiamo solo trovare Daddy  e - »
Ci fu un ruggito dietro di loro. Lui guardò in su e qualcosa di enorme e terrificante piombò giù con ali nere come il cuoio e il mondo scomparve come una luce.



«Signore e signori, stiamo iniziando la discesa verso l'aereoporto di Heathrow. Per favore state ai vostri posti e assicuratevi che i sedili siano nella posizione di sicurezza.»
Quando la voce del capitano risuonò negli altoparlanti, apriì e strizzai gli occhi per vedere meglio. Il corridoio era poco illuminato con solo qualche luce per leggere accesa qua e là. Fuori dal finestrino, si distingueva un bagliore rosa all'orizzonte che colorava le nuvole di rosso. La maggior parte dei passeggeri dormiva, come la signora seduta vicino a me. I motori risuonarono nelle mie orecchie mentre cercavo di scuotere la testa. Mi ero addormentata? Non era da me, neanche in un volo da 10 ore sull'Oceano Atlantico. Resti di un sogno fluttuarono nella mia mente, familiari e disturbanti allo stesso tempo. Il fumo, il fuoco e gli spari, il ruggito di un drago. Avevo fatto questo incubo prima di allora; per anni i miei sogni erano stati macchiati con morti e fiamme e, su tutto, draghi. La frequenza degli incubi era svanita con il tempo, ma ogni tanto, ritornavo in quella camera incandescente come lo ero stato a quattro anni, con una donna che non ricordo che mi portava in salvo, e con le urla di uomini morenti intorno a me.
Alla prima apparizione del mostro per ho dedicato la mia vita a combattere, scendendo su di noi con un ruggito. Lì terminava il sogno, e i ricordi. Come ero riuscito a sfuggire a morte certa non lo sapeva nessuno. L’Ordine aveva detto che avevo represso quel ricordo; che era comune nei bambini che avevano avuto esperienze traumatiche. Hanno detto che non ho parlato per tre giorni dopo che mi salvarono. Credevo che ci fossero cose più traumatiche che vedere tua madre morire a causa dei draghi. Mi sistemai e guardai fuori dal finestrino. Lontano, molto lontano, vidi luccichii in cui qualche ora fa non vi era stato altro che buio. Sarei felice di essere di nuovo sulla terra, per muovermi al posto di stare seduto in uno spazietto minuscolo circondato da sconosciuti. La donna accanto a me ha parlato continuamente, dicendo che gli ricordo suo nipote, e facendomi vedere delle foto della sua famiglia che non la va più a trovare. Quando ha finito le foto mi ha chiesto di me, quanti anni avessi, di dove fossero i miei genitori, se stessi viaggiando da solo, finché non misi le cuffie fingendo di dormire. Ho letto il suo labiale “povero caro” prima che tirasse fuori dalla sua borsa un cruciverba. Fui attento a non svegliarla e mi curai di fare delle cose mentre era sveglia nel lungo viaggio.
L’aereo tremò per le turbolenze e la donna accanto a me mugolò ma non aprì gli occhi. Appoggiai la testa contro il finestrino, guardai le luci centinaia di metri sotto. Davvero i draghi volano a queste altezze? Mi chiesi.
I pensieri vagarono. Vidi un altro drago nella mia mente, rosso anziché nero, luminoso e allegro anziché pericoloso. Un moto di dolore si impossessò di me e cercai di non pensarci, di dimenticare, di non provare niente. Lei non faceva più parte della mia vita ormai; la ragazza con il sorriso brillante e gli accesi occhi verdi che mi aveva fatto provare qualcosa che non credevo avrei mai provato…Non l’avrei più rivista. Non la odiavo; non ero nemmeno arrabbiato. Come potevo esserlo, quando lei mi aveva salvato la vita, quando mi aveva dimostrato così tanto anche che l’Ordine si sbagliava? Avevo passato la mia vita a distruggere la sua specie e lei cercava di salvarmi evitandomi l’esecuzione e combattendo accanto a me contro Talon e San Giorgio.
Ma lei era un drago e quando finalmente ero riuscito a confessarle i miei sentimenti, lei aveva esitato. Non era sicura che i draghi potessero provare quelle cose, che non potessero provare sentimenti umani. C’era qualcosa che la portava verso Riley, un drago che le era stato accanto, e non poteva più ignorarlo.
Ho realizzato allora, quanto inutile fosse amare un drago. Era stato facile sorvolare sulla sua vera natura e vedere solo una ragazza. Non avevo dimenticato cosa fosse, specialmente quando si prendeva le sue vere sembianze e mi ricordai quanto fosse potente, selvaggia e pericolosa fosse. Ma era molto più complicato di così. Andando indietro con i ricordi, c’era qualcosa che mi faceva soffrire ed era la consapevolezza che, anche se Ember avesse ricambiato i miei sentimenti, lei sarebbe vissuta centinaia di anni. Non avevamo alcun futuro assieme; eravamo due specie differenti e c’era una guerra da entrambi i lati che ci avrebbe distrutto. Anche se avessi amato sia la ragazza che il drago, che tipo di vita avrei potuto – un soldato di San Giorgio – darle? Non sapevo nemmeno se avessi avuto un futuro per me stesso.
Avevo fatto bene a lasciarla; adesso poteva stare con gli altri della sua specie come avrebbe dovuto essere. Era con Riley e i suoi draghi. Le loro vite erano in pericolo, costantemente in fuga da Talon e San Giorgio, ma Ember era testarda e piena di risorse e Riley conosceva bene entrambe le organizzazioni. Non avevano bisogno di me. Ember Hill, il drago di cui ero innamorato, sarebbe stata bene.
«Signore e Signori, stiamo per atterrare all'aereoporto di Heathrow,» l’interfono suonò di nuovo. «Per favore metteva via i computer e i dispositivi elettronici e assicuratevi che i vostri sedili siano in posizione eretta e bloccati. Atterreremo tra 15 minuti.»
La donna accanto a me si svegliò. Si girò verso di me con un sorriso. «Ce l’abbiamo fatta,» annunciò  quando ricambiai il sorriso. «Sarebbe bello alzarsi e camminare. Giuro, questo volo si fa sempre più lungo. Dov'è che vai a Londra, caro?»
«Knightsbridge,» mentii. «Ho degli amici lì. Starò da loro per qualche settimana.»
Scrollò la testa. «Bene, assicurati che ti facciano vedere molti posti. Londra è una città bellissima. Pensi di visitare Buckingham Palace o l’Abbazia di Westmister?»
«Non ne sono sicuro.»
«Oh ma devi andare a Buckingham! Non puoi visitare Londra senza aver visto il Palazzo!» E iniziò ad elencare posti turistici che dovevo visitare, quelli che dovevo evitare e i tesori nascosti della città e non smise di parlare finché l’aereo atterrò.



Vidi Londra mentre il taxi mi portava in un piccolo hotel a Sud del Kensington. Mentre passavamo una vecchia chiesa, un bagliore bianco catturò la mia attenzione. La bandiera di San Giorgio, una croce rossa su uno sfondo bianco, si muoveva nel vento.
Ero arrivato a Londra. Il più grande e influente territorio dell’Ordine. Pensavo che ci sarei stato solo una volta, ero sicuro di una cosa: non avrei trovato draghi né qui né nelle città vicine. La presenza di San Giorgio era troppo vistosa. Il simbolo dell’Ordine, la croce rossa sullo scudo bianco, era ovunque per tutta la città, sulle chiese e nei muri degli edifici. San Giorgio era il patrono dell’Inghilterra e il messaggio a Talon era chiaro: non erano ammessi draghi. Era pericoloso per me essere lì. Lo sapevo. L’Ordine mi stava cercando e se mi avessero riconosciuto non sarei potuto uscire dalla città. Fortunatamente, la maggior parte dei soldati e le basi armate erano da altre parti in quanto in Inghilterra vi sono delle leggi ferree sulle armi. Ma il Patriarca, la testa dell’Ordine, governava da Londra con il resto del concilio. Se avessero scoperto che ero lì, avrei avuto l’intero Ordine a cercarmi.
Ma era anche la ragione per cui ero andato lì, cercavo delle risposte. Quanto conoscevano di Talon? Davvero non sapevano nulla dei fuggitivi, i draghi che non volevano avere nulla a che fare con Talon e la guerra? Non riuscivo a credere che non sapessero nulla. San Giorgio conosceva qualcosa, e se aveva segreti dovevo trovarli. Ne avevo uccisi a dozzine – draghi e umani – perché l’Ordine mi aveva detto che stavo proteggendo il mondo. Lo dovevo a tutte quelle vite che avevo tolto.
All'hotel, dopo il check in, buttai la borsa sul letto e anche se avevo viaggiato per più di dieci ore di seguito, tirai fuori il cellulare e chiamai il numero che avevo memorizzato prima di lasciare gli Stati Uniti.
Mentre il telefono squillava, guardai l’ora. Erano le 6:32 del mattino; era presto ma lui sapeva che avrei chiamato una volta atterrato. Ancora, ho contato sette squilli prima che qualcuno rispondesse.
«Si?»
«Sono qui,» dissi piano.
Lui grugnì. «Problemi con l’Ordine?»
«No.»
«Perfetto. Non penso che dovresti stare lì.» gli sentì scuotere la testa. «Testardo bastardo. Penso che tu sia folle, Sebastian, venire qui mentre l’Ordine ha messo una taglia sulla tua testa.»
Gli rivolsi un sorriso finto. «E’ l’ultimo posto dove mi cercherebbero.»
«Questo non significa che devi sfidare la fortuna, amico»
«Ho bisogno di te, Andrew,» continuai. «Non sarei venuto se non fosse stato così importante. Ma se non puoi vedermi, se pensi che sia troppo pericoloso, puoi andartene.»
«Fanculo,» mugolò Andrew. «Come se voltassi le spalle alla persona che mi ha salvato la vita. Ma dobbiamo essere cauti. L’Ordine ha occhi ovunque. Se ci vedono insieme, siamo entrambi morti.»
«Quando possiamo incontrarci?»
«Oggi,» replicò. «Questo pomeriggio alle 12. Ti scrivo l’indirizzo.»
«Ricevuto.»
Riagganciai, chiusi la porta a chiave assicurandomi che fosse chiusa e finalmente mi distesi sul letto. I miei occhi si fecero pesanti ma dovevo stare sveglio, sia per l’incontro e sia perché il jet leg aveva sfalsato il mio orologio biologico. Avrei voluto avere una pistola o un coltello, ma portare quelle cose in volo pubblico era impossibile. Ero partito senza un’arma, per adesso.
Avevo messo una sedia alla porta in modo tale che se qualcuno avesse cercato di entrare nella mia stanza per uccidermi, almeno sarei stato avvisato.
Va bene, San Giorgio. Sono qui. Cosa ci stai nascondendo? Distruggerai anche quel briciolo di speranza che mi è rimasto negli ideali dell’Ordine? Scoprirò che non sei altro che un’organizzazione corrotta e senza anima come Talon?
Una parte di me non avrebbe mai voluto trovare una risposta a quelle domande.




E questo è il primo capitolo del romanzo che ha come protagonista Garret... cosa ne pensate?
Io ho un brutto presentimento e spero tanto che il libro sia migliore di Rogue. 
E SPERO che ci sia un finale DEGNO.
Se vi è piaciuta la traduzione e non volete perdere nessun altro nostro post diventate lettori/lettrici fissi/e e avrete trash in quantità <3
E taaante altre traduzioni.
Baci stellariiii!


Traduzione a cura di Francesca, Cronache di Lettrici Accanite.

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