Titolo: La donna della cabina numero 10
Autore: Ruth Ware
Editore: Corbaccio
Pagine: 368
Genere: Thriller
Prezzo: € 9.99 (ebook)
€ 16,90 (cartaceo)
Data di pubblicazione: 13 Ottobre 2016
Autore: Ruth Ware
Editore: Corbaccio
Pagine: 368
Genere: Thriller
Prezzo: € 9.99 (ebook)
€ 16,90 (cartaceo)
Data di pubblicazione: 13 Ottobre 2016
Non è successo niente, qui sei al sicuro, smetti di cercare.
"La
donna della cabina numero dieci" di Ruth Ware è un romanzo che ha tutte le
caratteristiche tipiche dei gialli: il mistero, il senso di inquietudine,
l’introspezione dei personaggi e il ritmo calzante della narrazione.
Ho amato molto
l’ambientazione, il fatto che buona parte del racconto si svolga su di una bellissima
nave da crociera lo ha reso ancora più affascinante ed ha dato sin da subito
quell'aura di mistero ed eccitazione (il mood Titanic per intenderci!) che con
lo sfogliare delle pagine si trasforma in inquietudine e claustrofobia.
Il mare è una forza oscura, un
ambiente ostile per natura, un luogo da dove è impossibile scappare, ancora di
più quando non si sa di chi fidarsi e un presunto assassino si aggira per le
sontuose cabine e sale da ballo, invisibile ed indisturbato.
Lo è una giornalista
che sta cercando un avanzamento di carriera e quindi coglie al volo la ghiotta
occasione di scrivere un articolo sulla nave Aurora Borealis, occasione che
dovrà sfruttare tessendo una rete di contatti con tutti i passeggeri: uomini
ambiziosi, tra cui spunta un misterioso ex, e donne combattive.
Dopo una serata ad
alto tasso alcolico, Lo è convinta di aver assistito ad un omicidio, la donna
della cabina numero 10 è scomparsa, ha tutti gli elementi per provare ciò: il
sangue sul parapetto, il tonfo di un corpo in acqua, eppure sembra essere la
sola ad aver visto e sentito quella donna perché secondo l’equipaggio la cabina
in questione non è mai stata occupata.
Durante la traversata
del gelido mare del Nord avviene la trasformazione emotiva ed interiore di Lo,
sotto la superficie verranno a galla tutti demoni del suo passato. Demoni che
la paralizzano da tempo e che non è stata mai in grado di affrontare sul serio.
Le sue fragilità verranno messe in evidenza da subito e verranno usate contro
di lei per screditarla, per renderla insicura.
In un clima di
crescente tensione Lo si mette ad indagare, non risparmia nessun passeggero e nonostante venga messa in discussione la sua parola, non vacilla: lei sa che è
successo qualcosa e vuole sapere cosa.
Ogni volta che i miei
sospetti sembrano aver trovato la giusta strada la Ware trova il modo per
sparigliare le carte in tavola facendo comparire un nuovo pezzo del puzzle.
Non c'è più nessun posto in cui possa essere al sicuro.Nessuno di cui potersi fidare.Nessuna possibilità di fuggire, perché il mare inghiotte tutto nel freddo silenzio del Nord.
Ad una prima parte
ricca di colpi di scena e di personaggi tutti potenzialmente “cattivi” segue
una seconda parte legata alla sopravvivenza.
Una volta svelato
l’arcano Lo è costretta a reagire se davvero vuole uscirne viva.
Ruth Ware ha uno stile semplice e
diretto, il racconto è scorrevole ed estremamente funzionale.
Forse la protagonista non è una
simpaticona, ma dopo tutto non è strettamente necessario in un thriller, anzi a
volte è quel particolare in più che da spessore alla trama.
La mia reticenza nei confronti di Lo
nasce dal fatto che non riesco a comprenderla fino in fondo, e non mi riferisco
a ciò che accade sulla nave, ma penso ai motivi concreti che l’hanno spinta ad
essere ed a vivere in un certo modo.
Ho amato molto l’altra grande
protagonista del romanzo ovvero la “Donna della cabina numero 10”, un fantasma
etereo ma concreto, vittima e carnefice allo stesso tempo. Una donna segnata
dalla sua stessa esistenza che cambia per amore ma che alla fine riscatta sé
stessa.
L'espediente
del gruppo di persone confinate in un luogo dove avviene un omicidio richiama molto
Agatha Christie ed alcune caratteristiche della protagonista mi ricordano la
protagonista della Ragazza del treno, infatti tra Lo e Rachel ci sono molte
similitudini.
Il mio giudizio sul libro è certamente positivo, ma a mio avviso sono presenti alcune criticità: credo che la mancanza di un confronto diretto tra Lo e l’assassino faccia perdere qualcosa al romanzo. Capisco che questo sia voluto, perché la scrittrice ha intenzionalmente evidenziato il rapporto tra Lo e la ragazza della cabina numero 10, dando vita ad una speciale connessione, ma avrei preferito un’aggiunta all'epilogo.
Più che
promossa la scrittura della Ware, sono molto curiosa di leggere altre sue
opere, non mi resta che recuperare il tempo perduto e comprare anche L’Invito,
il suo romanzo d’esordio, di cui è
prevista la trasposizione cinematografica con Reese Witherspoon.
In
conclusione il libro si fa leggere anche da chi non ama il genere.
VOTO:
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