Titolo: Peccati di famiglia
Autore: Mariella Mogni
Editore: Rizzoli
Genere: Mood Erotico
Pagine: 94
Prezzo: 2,99€
Data di pubblicazione: 29 luglio 2016
È
giusto amare qualcuno che non si può avere?
Elena è sempre stata fragile, facile preda di ogni tentazione. Un trauma sepolto nel passato – uno sbaglio che l’ha costretta ad abbandonare molto presto il nido familiare – l’ha convinta di essere inaffidabile e sempre colpevole di tutto ciò che di brutto le accade. Quando la malattia della madre la costringe a riavvicinarsi all’algida sorella Marina, e a subire i suoi sguardi sprezzanti e i suoi commenti taglienti, Elena scopre nel cognato Alessandro una persona gentile, capace di rivolgerle attenzioni che non si aspettava più da nessuno. Senza poterci fare nulla, Elena scivola in una spirale di affetto e riconoscenza, e si innamora del marito di sua sorella. Ma un ex violento, e vecchi segreti di famiglia che si svelano giorno dopo giorno sempre più inquietanti, le renderanno ancora più difficile scegliere tra la correttezza e la passione, tra il senso di colpa e il coraggio di prendersi ciò che vuole, costi quello che costi.
Un romanzo erotico torbido e avvincente, in cui una passione proibita si trasforma in un sentimento sincero e destinato a crescere. E nulla è come appare.
Essendo io un’amante degli erotici, non potevo lasciarmi
sfuggire l’occasione di leggerne uno come primo da recensire per il blog.
“Peccati di famiglia” mi ha subito colpita e affascinata: mi
piace il titolo e mi piace molto la copertina, che, sinceramente, sono due cose
che devono catturarmi. Leggendo poi la trama, ne sono rimasta affascinata.
Sono, quindi, ottime le “basi”, se così vogliamo chiamarle.
Parlare con Dimitri ha un effetto rassicurante, mi sento a casa, circondata dalle sole cose che rendono più sopportabile la mia esistenza: sesso e alcool. Ogni bicchiere ci rende più vicini.
Lo stile è scorrevole, il libro ben scritto ed incuriosisce
molto. Di fondamentale importanza: le scene di sesso non sono volgari né esagerate;
forse un po’ brevi, ma questo può essere un punto a favore poiché in questo
modo la lettura non risulta appesantita né monotona.
Noi persone sbandate siamo attratte dalla stabilità. Il guaio è che non siamo capace di procurarcela.
Questa frase di Elena, la protagonista, fa capire molte cose sulla sua personalità: anima fragile ed insicura, per tutta la sua vita è stata messa in disparte dalla madre e dalla sorella, che l’hanno sempre fatta sentire un brutto anatroccolo. In seguito a varie vicessitudini che non rivelo per evitare di fare spoiler sulla trama, Elena viene sbattuta fuori casa e comincia così la sua vita da “sbandata” che la porterà tra le braccia di Fulvio, uomo violento.
E’ grazie all’ammalarsi della madre che lascia Genova e
va a
vivere a Roma, rifugiandosi a casa della sorella Marina e del cognato
Alessandro, dai quali rimarrà anche dopo la morte dell’anziana.
E’ generoso, Alessandro, buono e pieno di attenzioni.
Devoto alla famiglia, Alessandro è sempre pronto a
dispensare consigli e ad aiutare la nostra protagonista, offrendole anche un
lavoro.
Proseguendo la
lettura si scoprono dettagli degni di Beautiful, credetemi.
L’idea mi è piaciuta molto, ma a mio avviso è un po’
esagerata con gli intrighi.
Mi ha lasciata perplessa soprattutto l’evoluzione di Alessandro:
uomo perfetto, distaccato, di nuovo perfetto.
Per quanto riguarda stile e grammatica non ho alcun appunto:
nessun errore, molto scorrevole ed appassionante, che ti prende e ti tiene
incollata alle pagine.
Peccato, però, che la storia sia un po’ troppo “fiction” e
troppo poco erotica, sebbene il tutto sia trattato egregiamente.
VOTO:
Grazie della recensione, per altro spontanea e quindi ancora più gradita.
RispondiEliminaTerrò presente queste interessanti osservazioni che senz'altro saranno preziose nel mio lavoro di autrice. Mi permetto solo di osservare che un romanzo erotico non può essere solo un collage di scene di sesso, che sia più o meno "fiction" (ma ogni storia inventata lo è) c'è comunque bisogno di una storia che le renda credibili e, in un certo senso, giustificabili. Il pensiero del sesso fine a se stesso non appartiene al mio modo di scrivere e di interpretare il genere erotico, preferisco creare storie e intrecci in cui il sesso abbia un senso e una propria dignità. Quanto all'interpretazione del personaggio di Alessandro mi permetto di dissentire, non è assolutamente perfetto all'inizio, tutt'altro, e probabilmente non lo è nemmeno alla fine, è solo maturato per quel percorso "evolutivo" che tutti i miei personaggi subiscono nel corso della storia, questa e tutte le altre scritte fin qui. E' in questo che mi differenzio da Beautiful, i miei personaggi cambiano nell'arco di un centinaio di pagine, nella soap restano uguali a se stessi.
Grazie di cuore per l'attenzione e l'interesse dimostrato, una recensione è sempre occasione di riflessione e di ripensamento. <3
Buon giorno!
EliminaChiaramente ognuno ha un interpretazione del genere erotico tutta particolare e personale. Quelle che esprimiamo sono pure opinioni soggettive e siamo contente del fatto che vengano prese per quelle che sono: delle semplici riflessioni sulle letture fatte.
Prendiamo nota delle osservazione che ci ha fatto e la ringraziamo per aver speso un po' del suo tempo per aprire un dialogo con noi.
Grazie a lei per il suo commento, spero passi un felice weekend,
Giulia