Titolo: 60 giorni per dire sì
Autrice: Francesca Santangelo
Casa editrice: self published
Data d'uscita: 2 Maggio 2016
Pagine: 449
Prezzo ebook: 2.99 euro
Autrice: Francesca Santangelo
Casa editrice: self published
Data d'uscita: 2 Maggio 2016
Pagine: 449
Prezzo ebook: 2.99 euro
Poche cose accomunano Faye e Liam, ma gli interessi dei reciproci padri li porteranno ad un’unione che non avrebbero mai pensato possibile l'uno per l'altra.
Ma laddove i problemi di Faye hanno a che fare più con il padre che con lei, il passato di Liam preannuncia tempesta all'orizzonte. Qualcosa nel suo passato lo ha sconvolto così tanto da evitare in qualsiasi modo la ragazza che è diventata la sua coinquilina. Eppure, qualcosa di lei lo attrae irrimediabilmente, sentendosi diviso fra il suo passato e quello che potrebbe diventare il suo futuro.
A parte il fatto che in mezzo ci sono finito io, ammiro quello che hai sacrificato per salvare tuo padre e il tuo sogno.
Che il mercato dei self-publishing sia molto vario e che non sempre (aimè) sforni dei capolavori letterari, è noto e risaputo purtroppo, anche da chi, come me, non ha mai bazzicato in questi oscuri meandri.
Faccio questa premessa perché mi sento in dovere di chiarire che ho letto questo libro con uno stereotipo in testa, che in parte è stato piacevolmente smentito. Ciò non significa che il libro sia perfetto, anzi, credo che presenti delle pecche piuttosto rilevanti, ma andiamo con ordine.
Faye, la protagonista femminile, è una ragazza piuttosto giovane che si trova a dover vivere una situazione molto difficile. Infatti suo padre ha accumulato negli anni degli ingenti debiti di gioco, che stanno rischiando di rovinare la stabilità economica della famiglia ed in particolare di mettere a rischio il fondo fiduciario della ragazza, con il quale da sempre sogna di aprire un’agenzia di moda.
Per questo motivo la giovane si trova davanti ad un bivio: scegliere di sposare un perfetto sconosciuto, ricevendo in cambio aiuto finanziario, o veder affondare per sempre il suo progetto? Sebbene sia restia a cedere a questo compromesso, Faye decide infine di conoscere il suo futuro marito Liam.
Per questo motivo la giovane si trova davanti ad un bivio: scegliere di sposare un perfetto sconosciuto, ricevendo in cambio aiuto finanziario, o veder affondare per sempre il suo progetto? Sebbene sia restia a cedere a questo compromesso, Faye decide infine di conoscere il suo futuro marito Liam.
Liam ha ventisei anni, una casa molto lussuosa e un lavoro piuttosto remunerativo. È il classico “bello e dannato” (cito testualmente) e non capisce per quale motivo dovrebbe sposare una perfetta sconosciuta sotto ordine del padre. Probabilmente perché il libro è ambientato nel 2012 in America, aggiungo io.
Detto ciò i due vengono costretti ad una convivenza forzata, visto che a Faye viene vietato di tornare a casa dal padre e Liam, anche se molto arrabbiato, non ha il cuore di buttarla in mezzo di strada.
Da quel momento in poi Faye ha due mesi di tempo, 60 giorni, per convincere Liam che lei è la donna giusta per lui e che il matrimonio fra loro potrebbe funzionare. Il passato di Liam però potrebbe essere un grosso problema per i due quando finalmente riusciranno a giungere ad un accordo...
"Scossi la testa, negando l'evidenza alla mia stessa coscienza. Sì, la verità è che mi ero illusa, in quei giorni. Un'illusione che doveva essere stroncata il prima possibile."
Allora, partiamo dagli aspetti positivi del romanzo.
La storia è carina e tutto sommato e anche divertente; a tratti forse un po’ irreale, ma proprio per questo ti trasporta in un’altra dimensione, in cui i problemi della vita vera non esistono. Ho apprezzato il fatto che non siano presenti i classici espedienti letterari per far incontrare i due protagonisti, perché sono stufa di ragazze che si scontrano e cadono sui presunti principi azzurri (che se cadessi io così spesso, come minimo prima o poi mi romperei una gamba e il principe azzurro dovrebbe chiamare l’ambulanza).
La trama è uniforme e ben distribuita durante tutto l’arco del racconto, non ci sono parti del libro in cui non accade nulla e pagine in cui accadono ottocento cose una dietro l’altra.
È coinvolgente, in alcuni punti ti porta a trattenere il respiro ed a desiderare di picchiare Liam (che per buona parte del romanzo è uno scemo) o il padre di Faye. Quando inizi a leggerlo è difficile riuscire a staccarti dalle pagine, perché la voglia di sapere se Faye riuscirà o meno nel suo intento è davvero forte.
Inoltre la storia è pensata molto bene per farti cambiare idea sui personaggi repentinamente. Quando pensi di odiarne uno, dopo cinque pagine sei costretta a ricrederti perché quello fa qualcosa di totalmente inaspettato.
La storia è carina e tutto sommato e anche divertente; a tratti forse un po’ irreale, ma proprio per questo ti trasporta in un’altra dimensione, in cui i problemi della vita vera non esistono. Ho apprezzato il fatto che non siano presenti i classici espedienti letterari per far incontrare i due protagonisti, perché sono stufa di ragazze che si scontrano e cadono sui presunti principi azzurri (che se cadessi io così spesso, come minimo prima o poi mi romperei una gamba e il principe azzurro dovrebbe chiamare l’ambulanza).
La trama è uniforme e ben distribuita durante tutto l’arco del racconto, non ci sono parti del libro in cui non accade nulla e pagine in cui accadono ottocento cose una dietro l’altra.
È coinvolgente, in alcuni punti ti porta a trattenere il respiro ed a desiderare di picchiare Liam (che per buona parte del romanzo è uno scemo) o il padre di Faye. Quando inizi a leggerlo è difficile riuscire a staccarti dalle pagine, perché la voglia di sapere se Faye riuscirà o meno nel suo intento è davvero forte.
Inoltre la storia è pensata molto bene per farti cambiare idea sui personaggi repentinamente. Quando pensi di odiarne uno, dopo cinque pagine sei costretta a ricrederti perché quello fa qualcosa di totalmente inaspettato.
Ora passiamo però ai punti dolenti, che fortunatamente non sono tantissimi ma che purtroppo sono pesanti.
Ogni volta che ne ho incontrato uno ho avuto voglia di battere la testa nel muro, perché sono cose che uno scrittore che pubblica un libro NON dovrebbe commettere o quantomeno dovrebbe correggere nella seconda/terza/…dodicesima rilettura del suo elaborato. Il fatto che il libro non sia stato riletto da un team di editing professionale non è una scusa.
I personaggi sono un po’ stereotipati e il libro è terribilmente maschilista. Faccio un appello a tutte le ragazze che stanno leggendo questa recensione, se mai vi capiterà la sciagura di incontrare un ragazzo come Liam fatemi (e soprattutto fateVI) il piacere di spedirlo in quel posto che tutte conosciamo, istantaneamente.
Il primo punto è probabilmente imputabile all’inesperienza della giovane scrittrice Francesca Santangelo, credo che con il proseguire della sua carriera si possa facilmente correggere per dar forma a protagonisti migliori.
Il secondo punto invece è un po’ più grave perché è da attribuirsi ad un’idea/concetto di base che sta dilagando negli ultimi tempi nel mondo degli Young Adult. Se un ragazzo vi tratta MALE, NON è figo!
I dialoghi sono terribili. Sono un misto tra l’irreale e l’inconsistente e spesso vengono usati toni troppo colloquiali, non adatti ad un romanzo (friendzone, selfie e compani fanno parte del linguaggio parlato, teneteli fuori dai libri!).
I personaggi sono un po’ stereotipati e il libro è terribilmente maschilista. Faccio un appello a tutte le ragazze che stanno leggendo questa recensione, se mai vi capiterà la sciagura di incontrare un ragazzo come Liam fatemi (e soprattutto fateVI) il piacere di spedirlo in quel posto che tutte conosciamo, istantaneamente.
Il primo punto è probabilmente imputabile all’inesperienza della giovane scrittrice Francesca Santangelo, credo che con il proseguire della sua carriera si possa facilmente correggere per dar forma a protagonisti migliori.
Il secondo punto invece è un po’ più grave perché è da attribuirsi ad un’idea/concetto di base che sta dilagando negli ultimi tempi nel mondo degli Young Adult. Se un ragazzo vi tratta MALE, NON è figo!
I dialoghi sono terribili. Sono un misto tra l’irreale e l’inconsistente e spesso vengono usati toni troppo colloquiali, non adatti ad un romanzo (friendzone, selfie e compani fanno parte del linguaggio parlato, teneteli fuori dai libri!).
Traendo le conclusioni: il libro non è male, ma non è neanche un capolavoro. Purtroppo perde molto a causa degli elementi negativi che ho già discusso, per cui per onestà intellettuale non so se ve lo consiglierei.
Credo però che questa giovane scrittrice abbia delle grosse potenzialità e che con un po’ di pratica potrebbe riuscire a scrivere qualcosa di molto buono. Per cui, forza Francesca! Rimboccati le maniche e facci vedere quello che sai fare. Aspetto con ansia la tua prossima uscita.
Credo però che questa giovane scrittrice abbia delle grosse potenzialità e che con un po’ di pratica potrebbe riuscire a scrivere qualcosa di molto buono. Per cui, forza Francesca! Rimboccati le maniche e facci vedere quello che sai fare. Aspetto con ansia la tua prossima uscita.
VOTO:
Avevamo trovato la nostra felicità e non l'avremmo mai più persa o data per scontata.
mmmm mi sa che passo questa volta!
RispondiEliminaMi sa che ti seguo a ruota ahahahah
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