lunedì 5 agosto 2019

Recensione: Un maledetto per sempre - Bianca Marconero




Titolo: Un maledetto per sempre
Autore: Bianca Marconero
Genere: Contemporary Romance
Editore: Self Publishing
Serie: The fucking Forever #2
Pagine: 363
Prezzo: 2,99€ (e-book) 14,90€ (cartaceo)
Data di pubblicazione: 15 Luglio 2019



Cosa sei disposto a fare per la persona che ami?
Cosa sei disposto a fare per ritornare a casa?

Brando e Agnese si sono lasciati. Sono passati tre anni dalla loro separazione. I ricordi sono i loro compagni silenziosi ma cercano di andare avanti e ricostruire le loro vite. Brando, dopo le vicende accadute a Montréal, desidera una felicità di base, fatta di amicizia, lavoro e affetti. Vuole consolidare il successo della sua band, gli Urban Knights, e soprattutto desidera innamorarsi di nuovo. Quando incontra Penny, una giovane fotografa, si convince di aver trovato la persona che può aggiustare il suo cuore spezzato.
Agnese vive a Milano e ha un unico obiettivo: proteggere la persona più importante della sua vita. Affronta le difficoltà a testa alta, in fuga dal padre, il senatore Goffredo Altavilla e in lotta continua con Lucio, divenuto ora l’avvocato del senatore.
Dopo una serie di appuntamenti mancati con il destino, Brando ritrova Agnese e scopre l'esistenza di Jacopo. L'incontro fornirà l'occasione per ripartire un'altra volta o sarà l'ennesima caduta verso un finale sbagliato? In che direzione va il "per sempre", quando i segreti del passato diventano troppo ingombranti, quando l'amore deve essere gridato, quando la fiamma brucia ancora, pronta a divampare, per l’ultima volta?
Capitolo conclusivo della storia di Brando e Agnese, protagonisti di "Un maledetto lieto fine".

The Fucking Forever Series:
1. Un maledetto lieto fine (recensione)
1,5. Montreal
2. Un maledetto per sempre
2,5. Un maledetto addio


Copia omaggio fornita gentilmente da Bianca Marconero

recensione
“Ho la sensazione di aver passato la vita intera a scriverti messaggi che non ti sono arrivati. A dedicarti sentimenti che non hai compreso, a comporre canzoni sperando bastassero, quando invece non bastavano mai.”
In questo preciso istante so di avere una grossa responsabilità nei confronti dei lettori, nei confronti di Bianca Marconero e nei confronti delle mie amiche/collaboratrici del blog. Non soffro di manie di protagonismo, state sereni! Cerco di spiegarmi meglio e di rendervi partecipi del mio stato d'animo attuale.

Nei confronti del lettore mi sento sempre molto responsabile, ogni qualvolta che  mi metto a scrivere opinioni su alcuni libri che ho il piacere di leggere, cerco di immedesimarmi in voi tutti che leggete e cerco sempre in maniera obiettiva di dirvi le emozioni che ho provato, di analizzare al meglio le parole usate, di farvi entrare nel libro anche solo attraverso le citazioni che scelgo di pubblicare. 
“Se la fame fosse un bacio, sarebbe questo bacio.
Se mai ho attraversato una turbolenza è stata questo bacio, se mai sono precipitata è successo nel momento in cui lui mi dà la misura del suo desiderio. E io lo sento immenso.
Pulso, batto, mi spezzo e lo bacio.
E lui mi stringe, mi tiene, si tende e mi bacia.
E non dovremmo riuscirci. Non dovrebbe essere possibile ritrovarci, perché è assodato che ci siamo perduti una vita fa.”

Oggi ho un grosso problema nel parlarvi di Un maledetto per sempre di Bianca Marconero. Ho terminato la lettura da giorni ma ogni volta che mi metto davanti al pc ho la sensazione di non essere in grado di rendere giustizia a questo libro, io che da anni lavoro con le parole (mi occupo di comunicazione!) oggi sono rimasta senza parole. Esistono nella lingua italiana 160.000 parole ed io non sono in grado di esprimere la perfezione di questo romanzo.
Per questo cara Bianca chiedo venia se la mia recensione risulterà povera di contenuti!
Puoi alzare argini per una vita intera, puoi illuderti di tenere tutto sotto controllo, ma se il fiume tracima, l'argine cede. 
Infine sono responsabile nei confronti di Chiara, amica e collaboratrice al blog, perché ha una ossessione/dipendenza dai romanzi di Bianca Marconero. Nel corso del tempo ha sempre scritto bellissime recensioni e quindi spero di non annullare il suo splendido lavoro. 
Si ricomincia la guerra, riaprono le ostilità. Io e Brando, evidentemente, non possiamo farci altro che male.
La cosa bella è che ogni volta che leggiamo un libro di Bianca ci troviamo puntualmente a sclerare e commentare e a soffrire insieme ai protagonisti.
Ricordo bene i commenti post lettura di Un maledetto lieto fine, quando abbiamo letto le ultime battute della storia d'amore di Agnese e Brando ne abbiamo parlato per giorni. Ricordo di aver chiamato Chiara in preda all'angoscia ed al deliro perché una storia così bella, così potente, non poteva finire così, non riuscivo ad accettarlo.
Agnese e Brando avevano tanto altro da dire, tante altre emozioni da farci provare.
Ed oggi siamo state accontentate. Ci siamo rituffate nel loro mondo, senza paracadute pronte a tutto.
La verità è che una persona vera, come Brando, con un odore, delle mani e una bocca, non è facile da elaborare quanto un amore concettuale. Devi tenere conto degli spigoli, delle delusioni che ti dà, dei gesti che sorprendono, nel bene e nel male. Non è una simulazione a tavolino, in cui costruisci il ragazzo ideale e immagini ogni fase della vostra favola. La realtà è più sporca, imperfetta. Più magica anche. Con i sogni ci si fissa, della realtà ci si innamora.
Dire che il romanzo è scritto bene è davvero superfluo. potrei parlarvi per ore di come Bianca abbia ben caratterizzato i personaggi principali facendo emergere una crescita emotiva e personale che in Un maledetto lieto fine era solo accennata, potrei anche dirvi che ha tratteggiato i personaggi secondari in maniera sublime tale da gettare il seme di mille altre storie nella mia testolina malata, potrei dirvi che una volta che lo inizi entri in un vortice dal quale esci solo a libro finito.
Potrei dirvi che il punto di vista alternato getta benzina sul fuoco e ci restituisce un Brando fragile ed impulsivo ed una Agnese tosta e determinata.
Potrei dirvi molte cose ma preferisco soffermarmi su tutto quello che ho provato.
Ho sentito tutto sulla mia pelle come se quelle situazioni le stessi vivendo in prima persona. Cosa mi ha lasciato alla fine questo libro? Tanto. Tutto. Ma soprattutto: Devastazione. Adorazione. Gioia profonda.
“Bruciami pure ma, per favore, rallenta. Uccidimi ma, ti prego, fallo piano.”
Già dopo la lettura della novella Montreal avevo compreso che questo libro sarebbe stata dinamite pura. E non mi sono affatto sbagliata.
Non vi è una storia d'amore perfetta, né tanto meno personaggi perfetti. Ed è questo che funziona alla grande.
“Volevi la verità, Agnese?”, insiste, gli occhi nei miei. “Bè, è questa la verità. io e te siamo un casino, lo siamo dal primo momento”, mi dice. “E questo perché tu non capisci le cose più ovvie, non resti mai dove ti ho lasciato, sei capace di una crudeltà senza paragoni, hai un sasso a posto del cuore e, non giriamoci intorno, tu non mi ami e non mi hai mai amato”, perde il contatto con i miei occhi per aggiungere. “Probabilmente non ne sei neanche capace”. 
Brando ed Agnese accumulano un milione di decisioni errate, sembra che non sia mai il momento giusto per poter vivere la loro storia, c'è sempre un ostacolo di mezzo: una tournée, un padre ossessivo o una Penny qualunque pronta ad allontanarli. Mentre tutto ciò che li unisce è sotto ai loro occhi: Jacopo.
“Lui è la prova che non ho un sasso al posto del cuore, che c’è stata almeno una persona al mondo che cambiava il colore delle mie giornate. E, comunque andrà la mia vita, so che non morirò senza aver provato un amore assoluto, per qualcuno che non fosse mio figlio. Il mio amore sta in piedi da solo. Anche senza di lui. E non voglio smettere.”
L'innocenza e la purezza di Jacopo è il collante naturale per Agnese e Brando o almeno così sembra fino ad un certo punto. Poi di nuovo un pessimo tempismo accompagnato dalla cattiveria di alcune persone e si rischia di mettere la parola fine. Una fine che non ti aspetti, una fine che per fortuna non arriva perché in fondo per alcuni può esserci la redenzione, il pentimento. 
Non posso scendere in dettagli ma la redenzione di cui parlo investe uno dei personaggi più cattivi e diabolici dell'intero libro, eppure "l'innominato" mi ha profondamente scosso. Mi piace. Mi affascina il suo mondo.
Non resisto, mi spiace! Sto parlando di Lucio, delle sue ossessioni e di conseguenza delle sue scelte. Ha talmente tanto potenziale questo personaggio che credo che Bianca lo sfrutterà a breve! Almeno io ci spero!
«Perché me lo stai dicendo?» «Perché neppure io posso smettere. Ma la differenza che corre tra me e Brando è la stessa che c’è tra le lacrime e il pianto. Io non ho speranza, lui invece sì.»
Un maledetto per sempre è il degno finale, è quello che noi lettori "ossessionati" dalla Marconero meritavamo. C'è davvero tutto: dolore, sofferenza, passione, riscatto e perdono. Ho letto più volte la parte finale perché è perfetta, è magica perché ti spiazza, ti fa a pezzi e poi quando sei al culmine della disperazione, ti rimette a posto il cuore. Restituisce con alcuni dialoghi, scritti perfettamente, tutto l'amore che hai dato al libro. E allora ripensi che è valsa la pena di sragionare con le amiche, è valsa la pena leggere la devastazione di Montreal e n'è valsa la pena di aspettare. Una delle citazioni più belle e autentiche che fanno capire la portata del fenomeno Marconero è la frase che pronuncia Brando: “Resta dove io ti possa vedere perché io e te non abbiamo ancora finito”. In una frase così semplice c'è un microcosmo di emozioni  che ho fatto fatica ad elaborare.
In fin dei conti c'è tutto: in quelle parole c'è la paura di perdersi di nuovo, il terrore di non poter avere un futuro, la certezza che quando hai trovato l'amore della tua vita allora non devi lasciarlo andare, costi quel che costi!
“Nella sua testa, lui è ancora lì. Intrappolato nel momento peggiore della sua vita, quando è morta sua madre, quando ha fatto di te la vittima collaterale del suo dolore. Ritrovarti è stata la svolta. Lo ha rimesso in moto, tutti noi abbiamo intravisto segnali del vecchio se stesso. Mi pare chiaro che la cosa valga solo per lui, Agnese, e non ti sto dicendo di restituire qualcosa che non provi. Solo, sii gentile con lui. Vieni al concerto, auguragli buona fortuna, digli addio come si deve. Se proprio gli devi spezzare il cuore, fallo con gentilezza. Altrimenti niente e nessuno riuscirà più a portarlo fuori da quel cimitero.” 
Non credo di poter aggiungere altro. Non devo invitarvi a leggere questo libro perché tutte voi lo stavate aspettando. Dobbiamo solo elaborare il tutto. Dobbiamo lasciar andar via Agnese e Brando. Dobbiamo aspettare una nuova storia di Bianca. Una nuova "maledetta" poesia.

Alla prossima,





VOTO:
+ INFINITO!!!

“Il mio nome diventa un bacio e mi rendo conto che lo è sempre stato. Mi basta questo e sono suo. Suo per sempre. Poi lei lo dice.”

1 commento:

  1. non avete idea di quello che mi hai fatto con le tue parole, Nunzia. mi sembrava di essere lì, con te e con Chiara. Incontrare persone come voi è la vera fortuna delle persone come me. Grazie di cuore.

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