giovedì 15 dicembre 2016

Recensione: La strana indagine di Thomas Winslow - Giacomo Festi

 Dopo quelli che mi sembrano anni, torno a scrivere una recensione per il nostro piccolo blog. E come festeggiare, se non con uno dei miei generi preferiti?
Quindi, senza perderci in ulteriori chiacchiere, vi lascio alla recensione!






Titolo: La strana indagine di Thomas Winslow
Autore: Giacomo Festi
Casa editrice: Duetredue
Data d'uscita: 8 Agosto 2016
Pagine: 320
Prezzo cartaceo: 10 euro



Thomas Winslow è un uomo in fuga. Ma non fugge come le persone normali, egli segue il proprio metodo. Scappa di storia in storia, spostandosi quando avviene il climax del racconto e attraversando tutti i generi narrativi. Non sa perché fugge, sa solo che deve scappare. La fuga gli ha annebbiato il cervello, ma gli ha lasciato quella basilare informazione. Finché un giorno non viene catturato da degli uomini grigi che lo portano dal loro capo, tal Gillighan, il quale gli rivela che lui altri non è che il personaggio di una storia, dalla quale è fuggito, che giace in fase di stallo in attesa del suo reinserimento. Così Thomas viene immesso nella sua storia originale, nella quale è un detective degli Anni '30 che deve indagare su un misterioso omicidio... ma l'indagine sarà più profonda di quanto possa aspettarsi. L'indagine più spaventosa e atipica di tutte. Quella dentro se stesso.

Il condizionale è un'opzione che non andrebbe mai dimenticata. Esso dimostra quanto la vita, per quanto una persona si metta d'impegno, non sia mai perennemente controllabile. Ogni piano mostra una fatta, ogni trama ha un punto che non si accorda con gli altri. E ogni mattina può essere quella che una persona non è riuscita a vedere. E ci sono solo due modi per non riuscire a mirare la bellissima luce dell'alba: dormendo o morendo il giorno prima.

Come sapete, sono una persona dai pessimi gusti in campo letterario. Nominate un libro trash e probabilmente io lo avrò amato alla follia (e la stessa cosa si può dire della nostra Chiara).
Quindi non so se il fatto che questo romanzo mi sia piaciuto, nonostante qualche cosetta che non mi è andata troppo a genio, si possa considerare un pregio o un difetto. 
In ogni caso, lascio a voi il giudizio definitivo, mi limito a presentarvelo e a darvi le mie impressioni di fine lettura.

Il protagonista di questo racconto è Thomas Winslow.
Inizio parlando di lui, perchè è un personaggio molto atipico ed interessante. Nonostante la prima caratteristica che si noti di questo personaggio sia la freddezza davanti ad eventi anche abbastanza cruenti, in lui si scorge una vena di umanità e sensibilità soffocata dall'infausto destino che gli è capitato.
Destino che lo vede spettatore di innumerevoli storie, ma che non gli permette mai di rimanere in una di esse per trovarvi finalmente il proprio posto.
Thomas è un uomo inquieto, senza casa nè scopo, con l'unico comandamento di andarsene non appena la storia in cui è, arriva al suo apice. 
Pur non sapendo il perchè, sa di non potersi fermare, così come, quando vede quattro individui vestiti interamente di grigio, sa che l'unica cosa che deve fare è fuggire. Scappare da loro e dalla persona che li manda.
Ma i suoi passi si fanno sempre più lenti, le sue gambe più deboli e il suo corpo più fragile, ed è per questo che alla fine gli uomini di Gillighan riescono a catturarlo.

"Non si può sfuggire al proprio destino" è sicuramente una frase che rappresenta la vita di Thomas. 
Nonostante la sua fuga, il suo vagare attraverso le pagine di infiniti libri, adesso è il momento di tornare ad occupare il posto che ha lasciato nella sua storia e portare a termine il compito che aveva lasciato in sospeso.
Thomas si trova catapultato nelle vesti di un detective, che indaga sulla morte di una persona, assassinata in circostanze misteriose.
Ma perchè è scappato? Cosa l'ha messo così tanto in pericolo, da decidere di fuggire, rischiando la propria vita?
Come dimostrazione che il passato non si può semplicemente seppellire alle spalle,Thomas sarà trasportato in una realtà fitta di interrogativi irrisolti e misteriosi assassini, alla ricerca non solo della soluzione del caso, ma anche delle risposte alle sue domande.
C'erano sempre delle regole da rispettare e le regole imponevano di andarsene quando veniva il fottuto clima. Era qualcosa di indispensabile per il giusto andamento del piano, quello. Una storia alla fine era come una donna: anche se stava in silenzio, aveva bisogno dei suoi momenti e dei suoi spazi.

Sicuramente questo non è il genere di romanzo che mi aspettavo, quando ho iniziato a leggere questo libro.
Anche se l'autore ci aveva avvertito del fatto che contenesse elementi presi da vari generi letterari, mi ero immaginata che in realtà ci fosse un genere in particolare che prevalesse sugli altri e poi qualche dettaglio ricollegabile a qualche altra categoria.
Invece nulla di tutto ciò descrive questo libro. Sono riuscita a contare almeno quattro (QUATTRO) generi diversi identificabili nel romanzo e la cosa che mi ha colpito di più, fin dalle prime pagine, è che nessuno di questi è in contrasto o sovrasta gli altri. 
Ogni tanto penso che scrivere sia un po' come fare una torta. Si scelgono gli ingredienti, si assemblano/mescolano tutti insieme, si cuoce, e poi ci si da una bella botta di guarnizione per far apparire il tutto più carino e omogeneo. 
E' come se la torta di questo romanzo fosse stata fatta con un pochino di marmellata, due o tre cucchiai di sale, qualche calamaro e una manciata di lenticchie. E la cosa peggiore è che è pure buona.
Non so onestamente cosa abbia spinto l'autore a cimentarsi in questa impresa, ma secondo mio modesto parere dovrebbe continuare su questa strada, perchè per adesso, quello che ha scritto, gli è venuto molto bene.

Il secondo punto che mi sento di dover nominare necessariamente è l'umorismo sottile che aleggia su tutta la storia di Thomas.
Anche nei momenti più drammatici, quando la tensione è al culmine, non si sa cosa potrebbe accadere, chi potrebbe sbucare, chi potrebbe morire, c'è sempre questa vena ironica che rende il tutto molto piacevole e divertente (ed un pochino trash...e io l'ho amato). 
Non so se la cosa sia voluta o meno (spero di sì, perchè sennò quello che ho appena scritto potrebbe non essere così lusinghiero), ma questo dettaglio ha fatto sì che mi godessi la lettura molto di più di quanto sarebbe successo altrimenti. 
Scappare non fa mai bene, signor Winslow. Rammollisce. Fa cedere i tessuti della pelle e logora lo spirito. E' come portare un pesce di mare in un lago. E' sempre acqua, ma al pesce verrà a mancare il sapore del sale, perchè è lì che è nato. 
E veniamo al punto fatidico della recensione, quello nel quale devo giustificare il fatto che il mio voto non sia il massimo ottenibile.
Questa volta non c'è un motivo preciso, non c'è qualcosa che mi ha fatto storcere il naso, ma c'è principalmente una piccolezza che mi ha fatto esclamare "No cacchio, questo non me lo dovevi fare" ed è la seguente.
L'utilizzo del termine "manco" al posto di "nemmeno".  
So, SO, che probabilmente è una scelta stilistica, attuata dall'autore per accentuare l'aspetto "goliardico" di tutto il romanzo, ed infatti non lo considero un difetto, ma un elemento che non mi convince per quanto riguarda i MIEI gusti. Nonostante ciò, non riesco a farmelo piacere o ad ignorarlo e siccome, alla fine, una recensione non è altro che un parere soggettivo su un dato romanzo, mi sembrava corretto farlo presente.
Questo non significa che il romanzo sia scritto male o non sia in italiano, significa solo che c'è qualcosa che non riscontra totalmente il mio gusto.

Detto ciò, se non avete la mia stessa fissa (o psicosi, dipende dai punti di vista), il romanzo è una lettura del tutto piacevole e consigliata, soprattutto se vi piace provare generi nuovi. In tal caso, questo libro potrebbe essere una scoperta interessante, quanto meno per sapere come si possano mescolare marmellata, sale, calamari e lenticchie e tirarne fuori qualcosa di commestibile.
Io vi saluto, vi auguro buone feste, buone mangiate, buoni pandori e chili di troppo e vi lascio nelle sapienti mani delle mie colleghe psicopatiche.
   




VOTO: 





 

2 commenti:

  1. Grazie mille! Sono davvero felice che ti sia piaciuto ^^' e auguroni!

    Per il resto... beh, quella scelta linguistica non piace MANCO a me :-P

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    Risposte
    1. Ciao,
      Visto che concordiamo sulla scelta linguistica, non ho altro da aggiungere se non: Auguri!

      Giulia

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