mercoledì 7 dicembre 2016

Recensione: Hope. Gli occhi della speranza - Daniela Mastromatteo

La speranza ha due bellissimi figli: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle.







Titolo: Hope. Gli occhi della speranza
Autrice: Daniela Mastromatteo
Casa editrice: self published
Data d'uscita: 20 Febbraio 2016
Pagine: 284
Prezzo: 0.99 euro






Hope racchiude un segreto, qualcosa di cui nemmeno lei è del tutto consapevole. Durante l’ultimo anno di scuola partecipa a una festa di compleanno che le stravolge la vita: da quella sera Hope non è più la stessa. Si nasconde dietro orribili abiti neri, larghi e più grandi di lei. Copre il suo seno prosperoso con delle fasce strettissime e a tradirla sono solo i suoi occhi: due meravigliose iridi azzurro-cielo.


La vecchia Hope non esiste più: si chiama Op, adesso, e inizia a soffrire d’asma e repentini attacchi di panico. La madre è convinta che la città non sia favorevole al suo stato di salute, quindi decide di farle passare le vacanze estive dagli zii, sul lago di Costanza.

Daniel vive da sempre in una bellissima tenuta di campagna tra i piccoli paesini di Daisendorf e Meersburg. Alla morte del padre ha ereditato la tenuta, nonostante la netta opposizione delle sorelle e della madre, le quali vorrebbero un futuro migliore per lui. Daniel però ama la sua terra più di qualsiasi cosa al mondo. Dedica il suo tempo al lavoro e trascura la vita sociale. Non ha molti amici, né crede più nei sentimenti: Julia gli ha spezzato il cuore.


Entrambi rifiutano l’amore, ma ben presto diventano amici e le loro convinzioni precipitano nel vuoto. Quando sembra che tutto stia andando per il meglio il destino gioca la sua parte: Daniel e Hope sono legati da sempre. Daniel si rifiuta di accettare questo turbine di informazioni. Non vuole crederci e non sa come dirlo a Hope. Proprio ora che i loro cuori avevano ripreso a battere, la cruda verità potrà separarli per sempre. Tanti segreti, troppe rivelazioni e una sola speranza: sarà più forte l’amore?
C'era gente che frequentavi per anni ma non avevi mai la vera consapevolezza di chi fossero, come se la loro vita fosse nascosta da un velo immaginario; poi c'erano quelle persone che ti entravano dentro solo attraverso gli occhi. Hope era una di queste. Lei aveva due occhi che parlavono da soli, e anche se negava il suo vero nome, iniziavo a credere che niente era più azzeccato che quell'appellativo. Lei aveva gli occhi della speranza, la mia.


Quando l'autrice ci ha contattato dicendoci che avevamo già recensito un altro suo libro, confesso di aver avuto un vuoto di memoria non indifferente.
Fingendo di sapere esattamente di cosa stavamo parlando, ho cercato compulsivamente tra le mie recensioni, fino a trovare quella de Il profumo della felicità (presto ripubblicata).
Sono rimasta molto colpita dalle parole che scrissi allora e sono state quelle a darmi la spinta per leggere questo romanzo.
Alla fine della recensione, pur avendo trovato qualche pecca al libro, ho scritto:
vi consiglio di andarlo a comprare su Amazon e di leggerlo, ma soprattutto di tenere d’occhio l’autrice, che secondo me, ha tutte le potenzialità per regalarci in futuro molte altre storie interessanti.
Questo, come ho detto, mi ha molto incuriosita e mi hanno fatto venire la voglia di leggere anche questo romanzo.


Curiosità che è stata ben appagata, devo dire.
Questo romanzo parla di Hope e Daniel, due ragazzi che per motivi diversi hanno smesso di credere nel potere dell'amore e che vivono la loro quotidianità in una routine malsana, fatta di preoccupazioni e dolori nascosti.
Daniel ha una tenuta di cui si occupa sulle rive del lago di Costanza, Hope invece abita a Berlino, ma a causa di alcuni problemi di salute si troverà a passare l'estate dai suoi zii, i vicini del ragazzo.
Da subito i due protagonisti non si piacciono.
Hope ha perso qualsiasi fiducia nel genere maschile, pensa che i ragazzi siano quasi tutti alla ricerca di una sola cosa e che solo pochi, scelti, innocui esemplari si salvino da questa categoria. Daniel non è uno di questi.
Anche Daniel ha perso la fiducia che aveva nei confronti dell'amore a causa di una brutta storia che ha avuto in passato e ora non vuole avere niente a che fare con il genere femminile. A lui importa solo della terra lasciatagli in eredità dal padre e degli animali che ospita e accudisce nella sua stalla.


I due però si troveranno ad instaurare una strana amicizia, fondata sulla consapevolezza di non voler essere altro che amici l'uno per l'altra.
Non credo di anticiparvi nulla che non possiate immaginarvi se vi dico che ovviamente non sarà così.
Questo rapporto che si crea tra i due li porterà ad affrontare alcuni demoni del passato e soprattutto a scoprire l'origine degli attacchi d'asma e di panico che Hope ha da quasi due anni.

Sarà veramente l'amore a trionfare su tutto?Riusciranno a crescere insieme e a tenere duro, nonostante tutte le avversità attraverso le quali dovranno passare?
La loro storia non sarà affatto semplice, dovranno passare attraverso bugie, segreti e ricatti pur di stare insieme, oltre a fare i conti con i suddetti spettri che non accennano a lasciarli in pace.
Ho adorato i due protagonisti, sia Hope così forte eppure tanto fragile, sia Daniel un gentiluomo di altri tempi, che si prende cura delle persone che ama.
C'è chi dice che vivere di speranza non è salutare, ma per mio modesto parere non è esattamente così. Noi perseguiamo i nostri sogni proprio perchè abbiamo la speranza di realizzarli, prima o poi. Noi amiamo qualcuno con tutto noi stessi perchè abbiamo la speranza che duri per sempre. Noi proviamo, nel nostro piccolo, a distruggere la negatività e lo schifo di questo mondo proprio perchè ci nutriamo della speranza che un giorno, tutto questo, possa finire. Se non ci fosse la speranza, molte cose non avrebbero senso. Ora lo so.


Il romanzo mi è piaciuto tantissimo ed è per questo che sto scrivendo questa recensione di getto, subito dopo averlo finito.
Non mi sono fatta nemmeno uno schemino delle cose che voglio dire, perciò perdonatemi se sembrerà lo sclero di una pazza fuoriosa, a volte alle persone va voluto bene per quello che sono (ovvero pazze furiose...).
La prima cosa che mi ha colpito leggendo il libro è stata l'incredibile imprevidibilità della trama.
Okay, io lo so che molte di voi leggendo la sinossi avranno fatto delle ipotesi sul motivo per cui Hope si veste sempre di nero e cerca di minimizzare la sua femminilità, e magari qualcuno avrà anche azzeccato qualcosina, ma fidatevi se vi dico che se non leggete il libro non arriverete mai a comprendere quello che c'è dietro e soprattutto vi negerete il piacere di farvi sorprendere dall'autrice, che fino alle ultime pagine è stata capace di prendere tutte le cose che avevo capito della storia e stravolgerle fino a darmi la consapevolezza di non aver capito un bel niente.


Un altro elemento che ho apprezzato tantissimo e che già so che praticamente solo io noterò, dato che sono letteralmente FISSATA con queste cose, è l'imponente molte di ricerca e informazione che secondo me sta dietro questo romanzo.
Come ho già detto Daniel è un contadino che vende frutta, conserve e formaggi.
Ora, mio padre fa esattamente lo stesso tipo di lavoro, quindi sono abbastanza informata sul procedimento attraverso il quale si fa il formaggio o su altre procedure che vengono utilizzate nel libro.
Per questo mi aspettavo di trovare qualche castroneria e avevo messo in conto di considerarla come una licenza poetica, se così si può dire. Insomma, non posso mica costringere qualcuno ad informarsi su una cosa che può non interessare a tutti.

Invece, sono stata sorpresa dal fatto di trovare accurate istruzioni e informazioni su queste pratiche e devo dire che la cosa mi ha fatto molto piacere. La stessa costanza è stata applicata nel descrivere il luogo in cui si svolge la storia. Il romanzo non è ambientato in un qualche luogo indefinito vicino al lago di Costanza con chissà quali città vicine e quali siti turistici. No, nel libro Daniel guida Hope e i suoi amici in un tour dettagliato del lago, descrivendo dettagliatemente le civiltà e i siti che lo caratterizzano. 
Mi sembrava giusto scriverlo, anche se importerà a tre persone (di cui una sono io), perchè volevo rendere merito all'autrice dell'impegno e della cura che ha messo nello scrivere il romanzo.

Tornando a cose che interessano tutti, voglio spendere qualche parola anche sullo stile dell'autrice e sulla copertina del libro (poi vi lascio andare, promesso).
Una cosa che ho notato fin da subito è stata l'enorme crescita che questo romanzo ha avuto rispetto al precedente.
Le trame non sono minimamente paragonabili, se ne Il profumo della felicità i fatti erano quasi quasi prevedibili, in Hope. Gli occhi della speranza ci sono colpi di scena ogni due pagine.
Lo stile dell'autrice è cambiato radicalmente e, a mio parere, è migliorato moltissimo. Se nel libro precedente avevo trovato delle pagine abbastanza piatte, quasi noiose, questo libro è stato divorato tutto d'un pezzo (quindi grazie signora autrice se boccerò l'esame di anatomia). Lo stile è dinamico, fresco, coinvolgente. E' capace di farti sorridere un momento prima e disperarti quello dopo.
La copertina è pazzesca, per cui complimenti a chiunque l'abbia ideata. 


"Grazie."
"Di cosa?"
"Di tenerci a me."

Il romanzo, inoltre, affronta uno dei temi più brutti e attuali di cui ad ora si può parlare. Nonostante ciò non è assolutamente pesante, ma lascia un messaggio di speranza, un incitamento a tenere duro e a denunciare un certo tipo di comportamento. Se ne può venire fuori tutti insieme.
Rispondendo alla domanda che l'autrice pone nei ringraziamenti finale, secondo me sì, ognuno di noi nel proprio piccolo può cambiare il mondo.
Possiamo farlo diffondendo un messaggio d'amore, ognuno a modo suo e con i propri mezzi. Ci basta pensare a quante volte sentiamo qualcuno dire "Quel frocio.." o "quella troia..." e a quante volte stiamo zitti perchè magari il nostro amico sta scherzando o non è il momento o non vogliamo passare per le rompipalle di turno. Invece basterebbe rifiutarsi di accettare una cosa del genere, guardare quella persona negli occhi e dirgli semplicemente che il suo è un comportamento da ignorante e inaccettabile, che siamo tutti uguali e che tutti abbiamo il diritto di essere felici.
Perchè le discriminazioni nascono dal piccolo, dall'insieme di tanti comportamenti quotidiani che alla fine ti fanno pensare di poter stuprare una donna o picchiare qualcuno perchè non è la copia sputata di quello che sei tu.


In conclusione, vi consiglio moltissimo il romanzo e spero lo acquistiate con tutto il cuore, perchè contiene un messaggio bellissimo ed è una lettura davvero emozionante e coinvolgente.
Grazie per avermi sopportato in questo sclero, ora vi lascio in pace.





VOTO:


1 commento:

  1. Grazie Giulia per questa bellissima recensione. Alla prossima storia!

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