venerdì 17 marzo 2017

Recensione: La ragazza che amava la pioggia - K.A. Tucker


Titolo: La ragazza che amava la pioggia
Autore: K.A. Tucker
Editore: Newton Compton
Genere: Contemporary Romance
Serie: Burying Water #2
Pagine: 371
Prezzo: 4,99 (ebook)
Data di pubblicazione: 27 Febbraio 2017

Serie Burying Water:
1. 99 giorni
2. La ragazza che amava la pioggia
3. Chasing River
4. Surviving Ice


Luke Boone non sa esattamente di cosa si occupi suo zio Rust, ma è deciso a entrare nello stesso giro per avere ciò che ha lui: auto, soldi, donne. E sembra che il suo desiderio si stia finalmente realizzando. Quando Rust gli consegna le chiavi del garage, c'è un secondo mazzo che apre la porta a tonnellate di denaro e opportunità. Certo, si tratta di affari non esattamente legali, ma Luke non è mai stato il tipo che si preoccupa per questo genere di cose. Soprattutto quando in ballo ci sono una Porsche 911 e una ragazza mozzafiato di nome Rain.
Clara Bertelli è una ragazza in carriera: a soli ventisei anni è uno dei migliori agenti sotto copertura della polizia di Washington, e le hanno appena affidato un caso che potrebbe far schizzare la sua carriera e incastrare una delle più famigerate bande di ladri d'auto della costa occidentale. Per riuscire però, dovrà calarsi molto a fondo nel personaggio di Rain Martines. Il suo obiettivo? Il nipote ventiquattrenne di un pezzo grosso, pronto a seguire le orme di suo zio. 
Mentre Clara scivola sempre più nella lussuosa vita di Rain, e tra le braccia del suo bellissimo e affascinante obiettivo, il confine tra giusto e sbagliato inizia a farsi confuso. 
Sarà capace di lasciarsi tutto alle spalle? E lo vorrà davvero?


Questo romanzo era uno di quelli che consideravo un "colpo sicuro". Perché quando leggi i libri di un'autrice e ti piacciono tutti è normale pensare che anche il nuovo libro ti piacerà da matti. Beh, per la prima volta ho capito a mie spese che non è sempre così.
Dopo la serie "Dieci piccoli respiri" e dopo "99 giorni", il primo libro della serie Burying Water, ammetto che da "La ragazza che amava la pioggia" mi aspettavo veramente tanto.
Purtroppo K.A. Tucker non è riuscita soddisfare in pieno le mie aspettative ma non per questo non sono riuscita a godermi la lettura di questo romanzo.
Il protagonista è Luke Boone, il migliore amico di Jesse, che abbiamo cominciato a conoscere già nello scorso libro, ricordato soprattutto per averlo aiutato a salvare Alex da morte certa.
Luke ha 24 anni e lavora nell'officina dello zio Rust, aspettando il momento in cui quest'ultimo lo renda proprietario effettivo dell'attività. Luke prova una grande ammirazione per suo zio, farebbe di tutto per lui così come lui ha fatto di tutto per Luke. Quando era solo un bambino, infatti, il padre di Luke lo ha abbandonando, lasciando soli lui, sua madre e la sua sorellina. Rust si è preso cura di loro, ha fatto in modo che a Luke non mancasse niente, gli ha pagato gli studi, gli ha comprato un appartamento, gli ha dato un lavoro. 
La grande bocca di Luke mi avvolge, labbra piene si posano sulle mie, e irradiano uno strano miscuglio di tenerezza e bisogno che non c'era le prime due volte che mi ha baciato. È abbastanza inebriante da dissolvere quel che resta della mia concentrazione, e lascio che mi consumi. Finché non sono più un poliziotto e Luke non è chi è. Sono solo una ventiseienne con dei sentimenti e dei bisogni attratta da quest'uomo bellissimo.

Proprio per la fiducia che ripone in lui, Luke vorrebbe entrare a far parte del giro di affari che suo zio conduce. Affari che Luke non sa esattamente di cosa trattino ma sospetta già che non sia niente di legale. Eppure non gli importa, perché si fida dello zio.
Poi c'è Clara Bertelli, ventisei anni, poliziotta che da sempre cerca di far carriera. Quasi come una manna dal cielo l'FBI si rivolge a lei per lavorare sotto copertura, avvicinarsi a Luke, sedurlo e scoprire così il giro di affari che si nasconde dietro Rust. Nasce così il personaggio di Rain Martines, la ragazza che ama la pioggia, una figlia di papà, con un appartamento superlussuoso proprio di fronte a quello di Luke, una macchina supercostosa e un cagnolino che all'apparenza sembra calmo ma che in realtà non lo è.
Dopo alcuni tentativi, Rain riesce a farsi notare da Luke. I due cominciano a trascorrere del tempo insieme, passano le giornate a parlare, confidarsi, stuzzicarsi e piano piano Luke lascia cadere quel muro che aveva costruito tra lui e lei. Comincia a portarla con sé agli incontri di lavoro, metterà a rischio la sua vita e quella di suo zio Rust e quasi non se ne rende conto.
«Ti ricordi quando ho detto che non mi piaceva l'idea di guardare fuori dalla mia finestra e non vederti più?»
Fa cenno di sì con la testa.
Avanzo, le appoggio le mani sulle spalle, vedo le lacrime che le scivolano lungo le guance. «Domani mi fa paura».
«Anche a me».

Come ho già detto in precedenza, questo libro non mi ha soddisfatta totalmente ma neanche mi è dispiaciuto. Mi spiego meglio.
Il personaggio di Clara/Rain è quello che mi è piaciuto meno. Per quasi tutto il libro i pensieri nella sua testa sono gli stessi: vuole assolutamente prendere Rust, riuscire a recuperare qualsiasi informazione da Luke ma allo stesso tempo non vuole metterlo in pericolo e quasi spera che lui non faccia parte di tutta quell'attività criminale perché in fondo è un bravo ragazzo e lei sta cominciando a tenere a lui. Riuscite a tenere il passo?
A tratti è una cosa senza senso. Un continuo conflitto di pensieri ed emozioni che la attraversano finché non riesce a prendere coraggio e fare la sua mossa.
Rimango sdraiata per ore tra le braccia di Luke e lo guardo russare piano, il viso più infantile e angelico di quel che meriterebbe. Ripetendomi nella testa le sue parole - la sua ammissione.
E con il cielo a Oriente che comincia a schiarirsi fuori dalla finestra, non me ne importa un fico secco. Voglio solo allungarmi a baciarlo. Rubarlo alle cose brutte, convincerlo a ricominciare perché credo che non sia ancora oltre ogni possibilità di salvezza.
Sono fottuta.

D'altra parte, invece, c'è Luke. Ho totalmente amato il personaggio di Luke, anche se a tratti era ingenuo. Avrebbe potuto avere la vita che voleva, avrebbe potuto aspettare che Rust gli affidasse l'officina e condurre la vita che voleva, ma lui voleva di più. Voleva che suo zio si fidasse di lui abbastanza da introdurlo nel suo giro di affari illegali, voleva che l'unica persona che conta nella sua vita gli dimostrasse di avere la totale fiducia in lui e soprattutto voleva più soldi, più di quelli che aveva già. Onestamente, non riesco ad incolpare Luke della sua scelta. Certo, è stata stupida e forse senza senso, ma il suo bisogno di accettazione da parte dello zio è del tutto giustificabile, visto che è colui che in fondo lo ha cresciuto. Quando poi conosce Rain Martines rimane affascinato da questa bellissima ragazza che lo fa sentire amato, accettato e che, scoperti alcuni suoi scheletri nell'armadio, non lo giudica in maniera negativa.
Ovviamente non sto qui a dirvi cosa succederà o cosa non succederà, ma tra i due Luke è il personaggio migliore e se vi dovessi dare un motivo per cui leggere questo romanzo (cosa che dovete fare!) vi direi di leggerlo solo per lui. Noi ci vediamo alla prossima recensione! La vostra,





VOTO:
1/2

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