lunedì 14 novembre 2016

Recensione: Aspettando te - Jennifer Probst






Titolo: Aspettando te
Autore: Jennifer Probst
Casa Editrice: Corbaccio
Genere: Erotico
Pagine: 360
Prezzo: 14,90 (cartaceo)
Data di pubblicazione: 6 Ottobre 2016






La Serie:
1) Cercando te
1) Sognando te
3) Trovando te
4) Aspettando te

Arilyn Meadows sa come liberare gli altri dallo stress, ma ormai è oberata dalle attività che svolge: oltre a essere consulente nell'agenzia Kinnections, è anche insegnante di yoga, volontaria in un rifugio di cani abbandonati, terapeuta per la gestione della rabbia e unico sostegno dell'amatissimo nonno. Non le rimane molto tempo per trovare lei la vera l'anima gemella, e quando sorprende il suo fidanzato e compagno di yoga in una posizione alquanto compromettente, decide di troncare con il fidanzato e di affogare il suo dolore nel lavoro, assumendo, oltre a tutto il resto, un incarico veramente difficile: quello di insegnare l'autocontrollo a un poliziotto eccessivamente manesco con i criminali. E Stone Petty non è certo un tipo facile ed è lontanissimo dagli ideali di armonia e serenità di Arilyn: certo la mascolinità e l'erotismo che emana non la lascia indifferente e chissà che lo yoga non possa essere un buon punto di partenza per ottenere un successo non solo professionale..



Ciao ragazze! Oggi vi parlo di "Aspettando te" l'ultimo capitolo della serie "Cuori solitari" Jennifer Probst.
Vi racconto un po' la storia per sommi capi, poi procediamo con le mie impressioni che, vi anticipo, non sono per niente positive. Arilyn è una delle socie di Kinnection, l'agenzia matrimoniale, insegnante di yoga e psicologa per i suoi clienti. Stone è un'agente di polizia con problemi di gestione della rabbia, un passato difficile e cattive abitudini alimentari (nonostante questo ha un fisico che farebbe invidia a un body builder). Si sono incontrati la prima volta quando la polizia è dovuta intervenire per salvare Genevieve dal suo ex fidanzato ed è stato, ovviamente, odio a prima vista. Mesi dopo Stone viene obbligato a seguire un corso di gestione della rabbia per aver preso a pugni un uomo che stava picchiando la moglie. Il corso lo gestisce Arilyn che sembrerebbe la calma fatta persona. 
Stone, con la sua abilità di poliziotto, capisce subito che Arilyn nasconde qualcosa dentro di sè che le sta provocando molto dolore. Questo dolore è dettato da una persona: Jacob. Il suo ex "ragazzo" che l'ha tradita per l'ennesima volta. Si sentono attratti l'uno dall'altra anche se inizialmente lo negano. Ad aiutarli ci sarà una cagnolina, Pinky, soggetta ad abusi da parte di persone che organizzavano combattimenti tra cani di grossa taglia. Arilyn si intrufolerà in questa bettola per salvarla, aiutata da Stone. 
E direi di fermarmi qui, perché già mi è venuta la bile.
Inizierei con il commentare il libro perché di cose da dire ne ho tante, anche se cercherò di essere chiara e coincisa. 
Dire che ho trovato questo libro banale, sarebbe dire poco. Per iniziare devo dire che la storia era scontata, già scritta e si capiva benissimo tutto quello che sarebbe successo. Io l'ho capito al primo capitolo, il che è tutto dire. I romanzi, in quanto tali, non possono essere scontati, devono riuscire a tenerti attaccata al libro fino alla fine. I bei libri sono come una droga, non puoi staccarti dalle pagine, devi sapere come vanno a finire e molte volte sono la causa delle nostre notti insonni. MA PURTROPPO, NON E' QUESTO IL CASO.


"Arilyn si abbandonò alla piacevole sensazione di ubriachezza, lasciando partita vinta al suo corpo. Lui la guardava a labbra strette, con quegli occhi scuri pronti a carpirle ogni segreto. Stanotte, voleva essere una cattiva ragazza."

Ragazze, non ha senso. La storia non c'è! Arilyn, che dice di essere rimasta scottata e di non fidarsi più degli uomini, si butta addosso al primo che capita e che la faccia eccitare un minimo. MA PER FAVORE. In dieci secondi non smette più di pensarlo, di collegarlo in tutto quello che fa e guarda caso non riesce più a concentrarsi per lavorare perché la sua mente è piena di immagini di lui. 
Lui d'altro canto è il classico uomo ottuso e dominante. Non crede nell'amore e neanche lui si spiega questa attrazione per Arilyn che non lo lascia in pace. Non crede nell'amore, non vuole innamorarsi ma è il primo che cade come una pera cotta. C'è da dire che uno dei pochi pregi che ho trovato è la sua dedizione per la polizia e soprattutto per la giustizia. Ma qui mi fermo, anche perché tra lui e lei non so chi sia peggio. Scialbi, protagonisti visti e rivisti. Una solfa già sentita e per nulla originale. 

«Era molto garbato. Amava leggere. Voleva insegnare storia, insegnare ai ragazzi da dove venivano.» «Joan, il tuo viso è sicuramente stato l'ultima cosa che ha visto. Gli hai dato qualcosa a cui aggrapparsi fino all'ultimo. Lo so per certo. Le donne che amiamo sono l'unica cosa che ci mantiene umani e sani di mente. Gli hai fatto questo dono.»

Due figure che mi sono piaciute molto, sono il nonno di Arilyn e la sua vicina di casa. Il nonno è uno di quei signori arzilli che non vogliono stare dentro le case di cura perché "sono una noia mortale" e quindi scappa circa una volta al giorno per andare al bar a bersi una birra. La vicina di casa di Arilyn è una vecchia arpia che voleva far abbattere l'albero nel suo giardino a tradimento. Ci saranno scene davvero esilaranti tra i due, quasi fa pensare che si piacciano almeno un po'! Quella che vi ho lasciato sopra non è un dialogo tra Arilyn e Stone, bensì tra i "vecchietti" che sono nella sua vita.
E' stata davvero l'unica nota positiva di tutto il romanzo, questi due signori che sembra abbiano fatto la loro vita sono stati in grado di insegnare sia ad Arilyn sia a Stone qualche valore in più che DI SICURO a loro mancava. 

"Boh, non sapeva" 
"S'era"

"Gl'importasse"

"ALLA FACCIAZZA SUA".
Questa è l'ultima cosa che volevo dire. Cara Corbaccio, la prossima volta che devi fare una traduzione, assicurati che chi hai assunto sia all'altezza del compito che gli stai dando. Non voglio fare troppa polemica o far sembrare che mi importi solo dell'aspetto economico ma, pretendi che io ti paghi un libro 14.90 (in cartaceo) che è stato tradotto male e con errori di ortografia. Mettiamo che "s'era" è passabile e magari anche "gl'importasse", però scritti in un libro sembrano un pugno in un occhio (tralasciando che il correttore di word lo da come errore), le altre due espressioni io non le vedo come italiano corretto quanto più DIALETTO. I professori ci hanno insegnato che in un libro il "dialetto" e il linguaggio informale non si usano e voi non fate neanche controllare la traduzione?? Non si fa, non si fa proprio.
Detto questo, io vi saluto ragazze, non vi anticipo il mio voto, anche se sono sicura che ci siate arrivate! 
ALLA PROSSIMA!





VOTO:

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